venerdì 28 ottobre 2011

la musica delle parole

La musica delle parole è il nome del laboratorio tentuto da Antonetta Carrabs nel 2009 per un anno nel reparto di Ematologia pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza. Il primario di allora sosteneva che i ragazzi malati di leucemia svilupassero una grande creatività e credeva nel valore terapeutico della poesia, come dimostrano le sue parole:

(la poesia)“è una componente che arricchisce la strategia terapeutica nella oncologia pediatrica.Aggiunge un ulteriore contributo alla terapia globale-olistica che si propone di offrire non solo le migliori possibilità di guarigione dalla leucemia, ma anche la possibilità di raggiungere la resilienza, la crescita positiva dopo il trauma della malattia e delle cure.” 
Restando in tema ospedaliero, cercando nel web informazioni sulla psicopoetry, mi sono imbattuto nella recensione del libro di Judi Galardi psycho poetry and shadows. Il primo volume inizia dicendo:

"queste poesie sono state scritte dopo la mia degenza in un ospedale psichiatrico locale"

 


In questa immagine tratta dal film ragazze interrotte, Winona Ryder (che recita il ruolo di Susanna Kaysen) scrive sul suo diario/quaderno personale. Anche in questa immagine vediamo come in questi ambienti la scrittura può essere una via di fuga verso un mondo che sembra ormai precluso o un modo per imprimere i propri sentimenti e sensazioni. (http://fallforward.wordpress.com/tag/girl-interrupted/)

lunedì 10 ottobre 2011

psicopoetry&musica

La parola esorcizza, fa uscire i mostri che abitano dentro di noi.


Nel testo della canzone "me and a gun", la cantautrice americana Tori Amos scrive della sua esperienza di donna violentata. Possiamo considerarlo come un tentativo di liberarsi e dominare un'esperienza così traumatica.

C'ero io e una pistola e un uomo sulla mii schiena 
e cantavo "santo santo" mentre si sbottonava i pantaloni 
puoi ridere, è divertente ciò che si pensa in occasioni come queste
come, ad esempio, non ho ancora visto le Barbados quindi devo superare questa cosa


Anche Fiona Apple nella canzone "fast as you can" racconta l'esperienza dello stupro

ho lasciato la bestia entrare troppo presto 
non so come vivere
senza la sua mano 
sulla mia gola
lo combatto sempre e comunque.
[...]
Ho lasciato la bestia entrare e poi 
ho persino provato a perdonarlo, ma è troppo presto 
e allora lotterò ancora e ancora e ancora e ancora
E ancora per un po'
volerò nel vento accidentato, lamentandomi e accusando la terra sterile
ma se stai avendo qualche idea brillante, tranquillo tesoro, dentro sto fiorendo.



Nella canzone slackerbitch, Brian Molko racconta della sua adolescenza, quando, travestito da donna, abbindolava uomini ignari e si faceva portare in motel dove veniva picchiato una volta scoperta la sua vera identità. Solo così Brian si liberava delle prese in giro e delle vessazioni ricevute dai compagni di scuola.


Alanis Morissette sceglie invece l'autobiografia, come si legge nel sito http://www.musicroom.it/articolo/alanis-morissette-dichiarazione-shock-sono-stata-stuprata/3893/ lei stessa afferma


“Sono stata vittima di uno stupro in piena regola, e questo libro mi aiuterà a liberarmi dei sensi di colpa”







parole da Ruth Lisa Schechter

http://ruthlisaschechter.tripod.com/otherwritings/images/VoiceOdysseyintro.jpg
introduzione del volume Voices from Odissey, la raccolta delle poesie scritte dai pazienti dell' Odissey Institute of New York


durante le sessioni di  poetry-therapy, emergono nuove poesie al centro della vita scritte dai pazienti dell'Odissey, uomini e donne di età compresa tra i 15 e i 25 anni, di ogni etnia e livello sociale, che non avevano mai scritto prima.


La selezione di poesie contenute in questo librettio è stata effettuata tra centinaia di poesie.
l'ineffabile è incoraggiato al fine di far scattare la luce verso l'autoconsapevolezza.


Le linee-guida flessibili incoraggiano le più grandi emozioni universali come l'amore, la morte, la nascita e la solitudine. La scrittura spontanea di sentimenti nascosti e il linguaggio sono incoraggiati.
Idee sulla scoperta di sè sono ascoltate in modo diverso. I pazienti ascoltano attentamente le poesie degli altri mostrando preoccupazione, offrendo aiuto e interesse.
Il dialogo interiore è condiviso. l'immaginazione, ,le idee e il linguaggio si espandono. Le poesie nate da libere associazioni nascono spontaneamente da oggetti materiali. Il potere di guarire della poesia illumina con manifesta sincerità.




http://ruthlisaschechter.tripod.com/otherwritings/images/PoetryTherapyintro1.jpg
introduzione a Poetry Therapy 


Il linguaggio della poesia contemporanea ha spesso un valore di shock. L'immediatezza del suo linguaggio diretto e intenso e delle sue immagini è molto potente quando si scrive sinceramente dal profondo. Esso risveglia e scuote il sé anestetizzato o dallo stato alienato di donne dipendenti dalle droghe. Ho trovato che rispondevano e identificavano più prontamente il linguaggio poetico  piuttosto che quello esoterico o intellettuale.[...].
Il mio scopo era quello di offrire la Poetry Therapy come una terapia energetica, una consulenza aggiuntiva legata alla psicoterapia che avrebbe potuto accelerare il processo di guarigione stimolando la consapevolezza di sé e l'espressione creativa. Il mio metodo includeva l'uso di poesie contemporanee  selezionate e di rilevanza. Ho cercato di incoraggiare i pazienti a scrivere dei loro sentimenti nascosti nelle loro poesie, dalle quali avrebbero potuto  essere esaminate in gruppo le esperienze dolorose, la rabbia, l'autocommiserazione. Facendo ciò i pazienti avrebbero  potuto iniziare ad apprezzare il linguaggio, arrivando alla verbalizzazione a alla comunicazione sincera.
Al Maybon-Odissey la maggior parte dei pazienti erano madri. Poche delle donne avevano potuto scegliere o pianificare le loro gravidanze. Alcuni bambini abitavano con le madri al Maybon, altri erano stati affidati a case adottive da qualche altra parte, dato che le madri erano state giudicate come inadatte.
Inoltre i bambini erano nati il più delle volte dipendenti dalle droghe e etichettati come "bambini tossici". Problemi di colpa erano saldi in queste donne. Alcune avevano provato a suicidarsi, avevano esperienze di carcere o erano passate attraverso il trauma dell'aborto. Alcune avevano sperimentato lo stupro e l'incesto. E come pensato questo non era abbastanza, ognuna di loro aveva assorbito ed era stata oppressa da valori sociali sessisti che erano serviti a danneggiare la sensibilità e la crescita.
Storicamente le donne sono indottrinate in modo sottile  per essere sottomesse al padre, fratello, marito, impiegato, amante o magnaccia. I testi cantati dalle donne nell'opera, nel jazz e nel blues sono spesso autocommiserevoli e tristi. Prendiamo una donna nera nata in una società razzista, entra in quella società con un doppio legame. Se non è stata violentata lungo la strada , diventa vittima di uno stupro psicologico influenzata dai ruoli delle donne nei film famosi, in tv [...]


http://ruthlisaschechter.tripod.com/otherwritings/images/PoetryTherapyintro2.jpg
Sempre parlando di queste donne, Ruth Lisa Schechter scrive


[...] La dipendenza dalle droghe è un altro tipo di inferno. Quindi lei porta tutto questo e in più questo inferno.
La dipendenza la sfrutta e la degrada fino al punto di renderla viva per metà, come se fosse un robot cieco, sordo e muto danneggiando le possibilità di autoanalisi e di crescita.[...].
Le differenze socio-economiche e regionali tra le donne sono importanti e il terapeuta deve essere sensibile a esse. All'apertura di una sessione ho trovato utile chiedere "da dove vieni?" e "com'è in quella città?" oppure "è la tua prima visita a New York?". Questo scambio sociale aggiungeva interesse, in aggiunta come aiuto per aiutare il gruppo e me a capirsi di più.
Siccome la dipendenza tra le donne è esistita all'interno di una particolare subcultura di strada, completa di un linguaggio proprio, i terapeuti devono impararlo a volte usandolo mentre presentano altri linguaggi e suggerendo nuovi modi di esaminare "la parola" che può far scattare la luce aggiungendo nuove idee alla scoperta di sé. I pazienti saranno smaniosi di insegnare al terapeuta che potrebbe chiedere "cosa significa "off the wall?" o "red-crossing", "flagging" o "stuffling"?". In questo modo i pazienti inizieranno a chiedere al terapeuta il significato di parole che non capiscono. In questo modo viene a crearsi automaticamente una buona atmosfera di scambio libero e fiducia.
La mia prima impressione è stata che le donne del mio gruppo fossero le più depresse che avessi mai incontrato. Vivendo in una struttura enorme, isolate sull'isola di Wards, molte si muovevano in una trance sonnambolica, traumatizzate dall'esplosione di bombe, murate fuori, espulse, spente e disorientate. Le età andavano dai 22 ai 35 anni. Il loro tempo di attenzione era molto corto a causa di una stanchezza fisica e psicologica. Alcune erano state mandate dai tribunali, alcune da altre strutture e altre erano entrate volontariamente dopo molte overdose. Cinismo e mancanza di fiducia erano evidenti. Nonostante la loro andatura fosse trascinata, esse assumevano  posizioni seducenti quando appariva un uomo. In generale le persone dipendenti possono essere estremamente manipolative e ingegnose abbastanza per dare risposte imparate a memoria a ore di colloquio con professionisti. Queste donne erano passate attraverso esperienze difficili. Non credevano e non accettavano facilmente aiuto. Erano state prodotte per morire piuttosto che per vivere. La sfida che mi stava davanti sembrava immensa.







domenica 9 ottobre 2011

più vicino a noi

il comune di Casalecchio di Reno ha organizzato e organizza proprio in questo mese degli incontri sulla poetry therapy http://www.casalecchiodelleculture.it/pages/news/336/15/La-Poesia-come-cura-dell-anima.html

Ruth Lisa Schechter (1917-1989)

In italia non esiste un nome per definire la professione di chi cura con la poesia. Ho incontrato il neologismo "poetiterapisti" in un articolo su un blog che ho trovato casualmente in rete durante la mia ricerca di materiale (guarire con la poesia).
Questi professionisti nel nostro Paese lottano per avere un riconoscimento da parte dello Stato italiano.
In America la situazione è diversa, e sicuramente un importante contributo è stato apportato da Ruth Lisa Schechter. Come si legge nel blog lei non nasce come terapeuta o medico, ma come poetessa. Indubbiamente aveva individuato il potere profondo della scrittura.


Leggeva ai suoi pazienti le poesie che aveva selezionato per loro ma li spingeva anche ad attingere al proprio mondo interiore e a scrivere. Appropriandosi di un linguaggio che la malattia mentale o la droga avevano ottenebrato. In particolare, Lisa seguiva le donne dell'Odyssey Institute, che già nel nome aveva il destino della ricerca interiore, lunga e irta di vicissitudini. Donne la cui età variava dai 22 ai 35 anni. Donne che erano state rinchiuse lì dentro dai Giudici o che si erano rinchiuse volontariamente in un ennesimo, disperato tentativo di sottrarsi alla droga. Donne nere, di origine ispanica, o semplicemente provenienti dalla east coast. Violentate o aggredite. Per tutte Lisa aveva la poesia giusta e riusciva a tirar fuori i suoni che il loro abbrutimento aveva arrugginito. Ha curato centinaia di donne in questo modo Lisa durante la sua vita. 


Lisa quindi rendeva le pazienti soggetti attivi nella relazione di cura, potremmo dire il fulcro della sua attività era lavorare sull'empowerment di queste persone. Lei non si limitava a leggere, ma spronava le donne per le quali aveva selezionato determinate poesie ad attingere al loro mondo interiore e a scrivere. Lisa le spingeva verso una graduale (ri)presa di coscienza di sè. Un Sè che si avvicina molto a quello degli alunni di Elizabeth Bing. Anche in questo caso la scrittura scende in profondità, nei mari sommersi di un'interiorità spezzata, piegata e trascurata. Le mente scava in un pozzo oscuro per raccogliere parole.




nel sito http://ruthlisaschechter.tripod.com/ si possono leggere tutte le poesie scritte da Ruth Lisa Schechter.

sabato 8 ottobre 2011

Lifespeaks.. un esempio di poetry therapy

In questo sito la Dott.ssa Jennie Chapman Linthorst spiega cosa si intende per poetry therapy e mostra alcuni percorsi: uno basato sulla storia della propria vita, uno dedicato ai genitori e uno indirizzato alle persone anziane.
inoltre possiamo trovare un esempio di poesia e alcune testimonianze

Psicopoetry e poesie -terapia

... cosa sono ?
in questo sito la Dott.ssa Monica Monaco spiega in cosa consiste la psicopoetry e di quale tecniche si avvale per rendere la poesia un aiuto per la mente.