In italia non esiste un nome per definire la professione di chi cura con la poesia. Ho incontrato il neologismo "poetiterapisti" in un articolo su un blog che ho trovato casualmente in rete durante la mia ricerca di materiale (guarire con la poesia).
Questi professionisti nel nostro Paese lottano per avere un riconoscimento da parte dello Stato italiano.
In America la situazione è diversa, e sicuramente un importante contributo è stato apportato da Ruth Lisa Schechter. Come si legge nel blog lei non nasce come terapeuta o medico, ma come poetessa. Indubbiamente aveva individuato il potere profondo della scrittura.
Leggeva ai suoi pazienti le poesie che aveva selezionato per loro ma li spingeva anche ad attingere al proprio mondo interiore e a scrivere. Appropriandosi di un linguaggio che la malattia mentale o la droga avevano ottenebrato. In particolare, Lisa seguiva le donne dell'Odyssey Institute, che già nel nome aveva il destino della ricerca interiore, lunga e irta di vicissitudini. Donne la cui età variava dai 22 ai 35 anni. Donne che erano state rinchiuse lì dentro dai Giudici o che si erano rinchiuse volontariamente in un ennesimo, disperato tentativo di sottrarsi alla droga. Donne nere, di origine ispanica, o semplicemente provenienti dalla east coast. Violentate o aggredite. Per tutte Lisa aveva la poesia giusta e riusciva a tirar fuori i suoni che il loro abbrutimento aveva arrugginito. Ha curato centinaia di donne in questo modo Lisa durante la sua vita.
Lisa quindi rendeva le pazienti soggetti attivi nella relazione di cura, potremmo dire il fulcro della sua attività era lavorare sull'empowerment di queste persone. Lei non si limitava a leggere, ma spronava le donne per le quali aveva selezionato determinate poesie ad attingere al loro mondo interiore e a scrivere. Lisa le spingeva verso una graduale (ri)presa di coscienza di sè. Un Sè che si avvicina molto a quello degli alunni di Elizabeth Bing. Anche in questo caso la scrittura scende in profondità, nei mari sommersi di un'interiorità spezzata, piegata e trascurata. Le mente scava in un pozzo oscuro per raccogliere parole.
nel sito http://ruthlisaschechter.tripod.com/ si possono leggere tutte le poesie scritte da Ruth Lisa Schechter.
..Non ero molto a conoscenza di questa forma di terapia, sebbene ami la poesia e la trovi un ottimo modo per esprimere quello che si ha dentro, per diventare più consapevoli delle proprie emozioni e farne partecipi anche gli altri. Dunque sapere che è possibile utilizzarla come parte strutturante della terapia, la trovo una cosa davvero fanatastica!
RispondiEliminanemmeno io ero a conoscenza di questo tipo di terapia, ho scoperto nuove cose cercando materiale per il blog e sembra anche a me una cosa fantastica, peccato che in Italia la professione non sia nemmeno presa in considerazione
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